Diomedea amsterdamensis
Albatro di Amsterdam | |
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Diomedea amsterdamensis | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Procellariiformes |
Famiglia | Diomedeidae |
Genere | Diomedea |
Specie | D. amsterdamensis |
Nomenclatura binomiale | |
Diomedea amsterdamensis Roux et al., 1983 |
L'albatro di Amsterdam (Diomedea amsterdamensis Roux et al., 1983) è un grosso albatro che nidifica solamente sul Plateau des Tourbières nell'Isola Amsterdam (Territori Australi Francesi), situata nell'Oceano Indiano meridionale. Descritto per la prima volta solamente nel 1983, i primi scopritori lo ritennero una sottospecie di albatro urlatore. È un grande albatro dal piumaggio bruno, a differenza di quello di quasi tutti i membri del suo genere, che è bianco. Pesa 4,8–8 kg, è lungo 107–122 cm ed ha un'apertura alare di 280–340 cm[2][3].
Fin dalla sua scoperta è stato classificato come una specie in pericolo. Nel 1983 vi erano solamente 5 coppie riproduttrici, ma grazie agli interventi di conservazione il loro numero è stato portato a 18-25. La popolazione totale è stimata a 130 esemplari, dei quali solo 80 sono adulti[4].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]L'albatro di Amsterdam si riproduce ogni due anni su terreni paludosi. Entrambi i genitori covano l'uovo per 80 giorni, dandosi il cambio ogni settimana. Il pulcino viene covato ancora per un mese e diventa in grado di volare all'età di 230 giorni. All'inizio viene nutrito dai genitori ogni tre giorni: in seguito questo intervallo si dilata sempre più. Quando raggiunge il picco di peso è molto più pesante dei genitori, ma consuma le riserve extra durante i primi tentativi di volo. Dopo aver imparato a volare, il giovane esemplare rimane in mare per circa 5 anni prima di tornare alla colonia e iniziare a riprodursi qualche anno dopo il suo ritorno. Il corteggiamento è molto simile a quello dell'albatro urlatore.
A causa della sua rarità, la dieta e la distribuzione di questo albatro non sono note con certezza. Sappiamo solamente che nel periodo di cova gli esemplari che devono nutrire il piccolo coprono lunghe distanze attraverso l'Oceano Indiano, spingendosi anche a 2400 km di distanza dal nido.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]L'isola dove si riproduce l'albatro di Amsterdam è divenuta un luogo pericoloso per questo uccello in seguito all'introduzione di gatti rinselvatichiti; è proprio per questo motivo che la Lista Rossa della IUCN lo classifica come specie in pericolo critico. È probabile tuttavia che anche la pesca col palamito abbia contribuito al declino della specie.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2018, Diomedea amsterdamensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ ARKive - Amsterdam albatross videos, photos and facts - Diomedea amsterdamensis, su arkive.org. URL consultato il 3 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2006).
- ^ Dyomedea: Amsterdam albatross, su dyomedea.com. URL consultato il 3 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2020).
- ^ Amsterdam Albatross (Diomedea amsterdamensis) - BirdLife species factsheet
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diomedea amsterdamensis
- Wikispecies contiene informazioni su Diomedea amsterdamensis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Diomedea amsterdamensis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
- BirdLife Species Factsheet, su birdlife.org.
- ARKive - images and movies of the Amsterdam albatross (Diomedea amsterdamensis)